lunedì 25 aprile 2011

BOULE de SUIF, Guy de Maupassant , Einaudi Tascabili, Serie Bilingue

Durante la guerra franco-prussiana del 1870 una prostituta, Boule de suif, sacrifica la sua dignità per salvaguadare gli interessi di alcuno occasionali compagni di viaggio...

Il s'en aperçut, ne s'arrêta plus. Parfois même il fredonnait les paroles:

Amour sacré de la patrie,
Conduis, soutiens, nos bras vengeurs,
Liberté, liberté chérie,
Combats avec tes défenseurs!
    On fuyait plus vite, la neige étant plus dure; et jusqu'à Dieppe, pendant les longues heures mornes du voyage, à travers les cahots du chemin, par la nuit tombante, puis dans l'obscurité profonde de la voiture, il continua, avec une obstination féroce, son sifflement vengeur et monotone, contraignant les esprits las et exaspérés à suivre le chant d'un bout à l'autre, à se rappeler chaque parole qu'ils appliquaient sur chaque mesure.
    Et Boule de suif pleurait toujours; et parfois un sanglot, qu'elle n'avait pu retenir, passait, entre deux couplets, dans les ténèbres.


Ora la carrozza andava più in fretta, la neve si era fatta dura. E fino a Dieppe, in quelle lunghe, tristi ore di viaggio, fra gli scossoni della vettura, con le prime ombre e poi nell' oscurità profonda, Cornudet continuò con feroce ostinazione il suo fischiettare vendicativo e monotono, costringendo gli animi ormai stanchi ed esasperati a seguire il canto dal principio alla fine, a ricordarne ogni parola, ogni nota.
 Boule de suif continuava a piangere. Qualche volta, un singhiozzo che non aveva potuto reprimere risuonava, fra una strofa e l 'altra, nelle tenebre.

Opere integrali di Maupassant in audio libro ( francese- gratuito) 

martedì 19 aprile 2011

LIBRERIE: LIBRERIA SPAGNOLA, ROMA


La Libreria Spagnola di Roma nasce nel 1962, con lo scopo di diffondere in Italia la cultura spagnola e latinoamericana. Da circa vent'anni, si trova a Piazza Navona, nel cuore della Capitale.
La libreria è attualmente in contatto con le più autorevoli istituzioni spagnole e latino americane, come l’Istituto Cervantes, La Real Academia e l’IIla.7
È, inoltre, l’unico referente italiano per quanto riguarda le pubblicazioni cubane. Anche per questo, rappresenta da quasi quarant'anni uno dei più importanti ponti culturali tra Italia, Spagna e America Latina.
 Dispone di più di 30.000 titoli di libri in spagnolo (e in portoghese), che si possono acquistare presso la libreria di Piazza Navona o direttamente sul catalogo online.                         
Patrizia Porpora "directora" de la LIBRERIA SPAGNOLA


   

La única librería española de Italia resurge y se hace más laica

Estuvo a punto de echar el cierre el pasado mes de marzo, pero ahora está más viva que nunca: la Librería Española de Roma, la única completamente española de toda Italia, ha resurgido con una nueva gestión que toma el relevo de la orden religiosa que la ha regentado durante sus 47 años de vida.

Intervista di EFE alla direttrice de LA LIBRERIA SPAGNOLA, Patrizia Porpora:

 

 Libreria Spagnola

Piazza Navona, 90 - 00186 Roma

Tel: +39 06 68806950 - 06 68130267
Fax: +39 06 6869701
Mail: info@libreriaspagnola.it


ORARI:

L'orario della libreria Spagnola è il seguente:
Dal Lunedì al sabato: 10:00-14:00 / 15:30-19:30
Giorni di chiusura: Domenica

 Il sito Internet della LIBRERIA SPAGNOLA
  

 Patrizia, sono contento che tu abbia realizzato il tuo sogno: il sito Web è fatto molto bene, la libreria è bellissima.
Tu sei, come dire..., raggiante!
                                            Alessandro                                                                                    
               
 

lunedì 18 aprile 2011

LIBRERIE:CENTRO RUSSIA ECUMENICA, Il Messaggio dell' Icona

"il messaggio dell'icona"
Centro Russia Ecumenica

 fondato nel 1976 da p. Nilo Ezio Cadonna e don Sergio Mercanzin per aiutare i profughi dall'URSS e far conoscere la situazione dei cristiani in quel paese, oggi è un centro di informazione sul cristianesimo orientale, un luogo d'incontro tra credenti e di dialogo ecumenico. 
Le attività che in diciasette anni Russia Ecumenica ha portato a termine sono tante: mostre, convegni, conferenze, seminari. Ma rimane sempre un tema particolarmente caro: quello dell’icona. Il centro, oltre ad avere uno dei migliori cataloghi italiani e internazionali di icone, gli ha dedicato persino un corso per catechisti e operatori liturgici.
“L’icona - continua don Mercanzin - è stata definita in molti modi: finestra sul mistero, contemplazione a colori, eccetera. Soprattutto però è un importante strumento ecumenico. Per noi che siamo impegnati a diffondere la conoscenza della spiritualità bizantino-slava, l’icona rappresenta una ricchezza da condividere, il mistero che precede le divisioni storiche sorte tra cristiani d’Oriente e cristiani d’Occidente”.

don Sergio Mercanzin
Le attività che in diciasette anni Russia Ecumenica ha portato a termine sono tante: mostre, convegni, conferenze, seminari. Ma rimane sempre un tema particolarmente caro: quello dell’icona. Il centro, oltre ad avere uno dei migliori cataloghi italiani e internazionali di icone, gli ha dedicato persino un corso per catechisti e operatori liturgici, iniziato lo scorso novembre, che si concluderà in primavera. “L’icona - continua don Mercanzin - è stata definita in molti modi: finestra sul mistero, contemplazione a colori, eccetera. Soprattutto però è un importante strumento ecumenico. Per noi che siamo impegnati a diffondere la conoscenza della spiritualità bizantino-slava, l’icona rappresenta una ricchezza da condividere, il mistero che precede le divisioni storiche sorte tra cristiani d’Oriente e cristiani d’Occidente”.

                                                                                                                            

Il Centro è anche una libreria specializzata sul periodo bizantino e sull' arte bizantina, su icone e iconografia, sul Gulag, storia e archeologia cristiana



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domenica 10 aprile 2011

MEMORIE ITALIANE DI TUNISIA, MEMOIRES ITALIENNES DE TUNISIE, a cura di Silvia Finzi, AMBASCIATA D' ITALIA, ISTITUTO DI CULTURA , l' Imprimerie Finzi,Tunisi 2000, ISBN - ISS 330 7654

 
Spett.le
Redazione de Il Corriere di Tunisi

Solo qualche giorno fa, per puro caso, ho comprato su una bancarella di fortuna un grande libro con una copertina verde, di quelli che non si stampano quasi più,
MEMORIE ITALIANE DI TUNISIA. MEMOIRES ITALIENNES DE TUNISIE.
Appena ho cominciato a sfogliarlo ho capito di aver comprato non solo un libro ma una parte della storia d' Italia che non conoscevo affatto e che nessuno, ancora oggi che ve ne sarebbe urgentissimo motivo, sembra intenzionato a divulgare.
 La durezza e la bellezza della nostra emigrazione in Tunisia, il lavoro e la cultura, l' interazione con la società locale, le varie istituzioni create dalla vostra  ( posso dire nostra?) comunità mi sono sembrate una cosa , non vorrei esagerare, meravigliosa al confronto con le meschinerie e le grette furberie dei nostri politicanti.


 Un saluti e auguri di buon lavoro
--
Alessandro              




"E' un fatto ormai universalmente conosciuto che i poveri emigranti nostri connazionali che arrivano in Tunisi per cercare lavoro, o gli altri poveri lavoratori che si trovano sprovvisti di un tetto, sono costretti prendere alloggio in certe piccole locande, veri tuguri, ove mediante una retribuzione abbastanza onerosa, in rapporto ai limitatissimi mezzi di cui possono disporre, sono albergati in locali mancanti assolutamente delle più semplici precauzioni di nettezza ed igiene."

( dalla lettera dei dott. Calò e Funaro di richiesta di contribuzione per la fondazione dell' Asilo Notturno per gli emigranti italiani in Tunisia, 1914)

Il logo della FINZI EDITORE , in Tunisia dal 1829


Giulio Finzi si trasferì da Livorno a Tunisi dopo il fallimento dei moti carbonari del 1820‑1821 a cui partecipò. Assieme al giovane Finzi sbarcarono nella Reggenza di Tunisi altri profughi provenienti da vari  Sta­ti  italiani i quali furono accolti benevolmente dall’Autorità  beylicale.  Ebbe­ro un ruolo importante nella modernizzazione dello Stato tunisino, in quanto avevano una formazione laico‑democratica. Contribuirono attiva­mente alla creazione di infrastrutture (tipografie, ospedali, banche, scuole laiche e militari) e, nonostante si trovassero a volte in contraddizione con le Autorità, poiché considerati di matrice «eccessivamente liberale», furo­no nell’insieme incoraggiati a stabilirsi in modo definitivo in Tunisia.
La famiglia Finzi, anche dopo la proclamazione dell’Unità d’Italia, continuò a risiedere in Tunisia.
Giulio Finzi era rilegatore di professione. Nel 1829 allargò la sua at­tività ed apri la prima tipografia privata in Tunisia. La tipografia, che ebbe riconoscimento ufficiale solo nel 1879, si trovava inizialmente nel­la Medina, nel quartiere detto «franco», ed aveva sede in un lato del Pa­lazzo Gnecco (celebre per essere stata la sede della sezione di Tunisi della Giovane Italia di Giuseppe Mazzini che si costituì dopo gli anni 1830‑1831, ed inoltre perché ospitò nel 1838 Giuseppe Garibaldi). Dopo l’avvento del protettorato francese e l’allestimento della cosiddetta «città europea», la tipografia Finzi si spostò nella «città nuova» sita in Rue de Russie dove ha sede tutt’oggi.
Nel 1956, con l’indipendenza della Tunisia, i Finzi ottennero final­mente l’autorizzazione a pubblicare un giornale allora settimanale, Il Corriere di Tunisi, autorizzazione non concessa in anni precedenti dalle Autorità francesi che all’indomani della seconda guerra mondiale aveva­no vietato ogni forma di pubblicazione in lingua italiana, chiuso le scuole ed impedito ogni forma di vita assocíativa italiana.
Il Corriere di Tunisi dal marzo del 1956 non ha mai interrotto le sue pubblicazioni sebbene con la riduzione della collettività sia diventato oggi bi‑mensile. Il primo direttore fu Giuseppe Finzi, oggi suo figlio Elia prosegue, coadiuvato dalla figlia, la sua opera.

Il logo de" Finzi Usines Graphiques",
Oltre ai lavori di stampa, la Famiglia Finzi (Elia e la moglie Lea, i figli Claudio e Silvia) è stata ideatrice con l’Ambasciata d’Italia di un progetto di recupero della memoria italiana in Tunisia attraverso l’edi­zione di libri che trattano alcuni temi tra i più significativi della storia della collettività (si ricorda l’ultimo volume «Mestieri e professioni degli Italiani di Tunisia».
Dal 2001 Elia Finzi ed il figlio Claudio, hanno aperto nella zona industriale di Tunisi (Ksar Saïd), una nuova ti­pografia, «Finzi Usines Graphiques», a scala più industriale e maggior­mente corrispondente alle ultime innovazioni tecnologiche.
La tipografia Finzi si è mantenuta grazie allo sforzo costante di mo­dernizzazione e di spirito inventivo che di generazione in generazione ha sempre saputo mantenersi vivo.
                               dal sito del ilcorriereditunisi.it

Una presenza quella italiana”, racconta la studiosa italo-tunisina Marinette Pendola, “è databile alla fine del XVI secolo, costituita da ebrei sefarditi provenienti da Livorno. Nei secoli successivi la presenza degli italiani è via via cresciuta fino a diventare fra Otto e Novecento la più importante comunità straniera dal punto di vista numerico. Gli italiani emigrati alla ricerca di un lavoro furono capaci di dotarsi si strutture sociali di notevole importanza: vennero fondate scuole, ospedali, giornali, in lingua italiana, senza alcun aiuto dalla madrepatria. Ma fu anche elaborata, nel corso degli anni, una cultura che seppe accogliere e far proprie istanze provenienti da altre culture presenti sul territorio, i cui esempi più immediati si colgono nella lingua e nell’alimentazione”. La comunità italiana contribuì a modernizzare l’apparato produttivo ed economico del paese d’accoglienza; ne modificò il paesaggio acquisendo campi all’agricoltura e fondando piccole aziende che diedero un notevole impulso al settore, con nuovi prodotti come quelli vinicoli. Costruì di fatto tutte le infrastrutture di cui il paese aveva bisogno. Attraverso la diffusione di un numero notevole di periodici, prima da parte degli esuli risorgimentali e poi di quelli antifascisti, introdusse anche nuovi ideali sociali e politici.

  dal sito http://www.improntalaquila.org
                        


 ma vedi anche:   http://www.aracneeditrice.it/

Nel video

Suk al Grana (italiani di Tunisia) - سوق الجرانة

    di Federico Ferrone, Akram Adoini / Tunisia
durata: 4':37''
produzione: Ribat Production
anno di produzione: 2008
..., le testimonianze di queste persone e di altri intellettuali (arabi, italiani o francesi), che hanno studiato la stoira degli italiani di Tunisia, il documentario racconta la storia di una comunità che non solo fa parte della storia del paese, ma che offre un esempio di tolleranza e di armonia tra le due rive del Mediterraneo.